Il terzo pilastro del Piano d’azione sulle migrazioni nella rotta balcanica, illustrato oggi dalla Commissione, prevede la lotta al traffico di migranti e al contrabbando. “Per continuare a rafforzare le azioni lungo l’intera rotta è necessario istituire una task force operativa di Europol, rafforzare la partecipazione di tutti i partner dei Balcani occidentali e attuare il programma Ipa contro il contrabbando adottato di recente. È inoltre essenziale raggiungere un accordo con i colegislatori sulla proposta di sanzionare gli operatori dei trasporti coinvolti nel traffico di migranti”. Quarto pilastro: rafforzare la cooperazione in materia di riammissione e i rimpatri. “La piena attuazione degli accordi di riammissione con i partner dei Balcani occidentali è la spina dorsale della cooperazione in materia di rimpatrio e riammissione. Sosterremo i partner dei Balcani occidentali per intensificare i rimpatri nella regione, rafforzando le capacità operative attraverso Frontex e convocando comitati congiunti di riammissione”. Nel 2023 sarà sviluppato un nuovo programma sui rimpatri dalla regione, rafforzando la cooperazione e il coordinamento a livello operativo tra l’Ue, i Balcani occidentali e i Paesi di origine.
Il quinto pilastro prevede di raggiungere l’allineamento della politica dei visti. “Tutti i partner dei Balcani occidentali dovrebbero allineare la loro politica in materia di visti con l’Ue”. La Commissione adotta oggi la quinta relazione sulla sospensione dei visti con Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia, nonché Georgia, Moldova e Ucraina.
L’Ue e gli Stati membri dovranno ora collaborare “per raggiungere gli obiettivi fissati nel presente Piano d’azione e garantirne l’effettiva attuazione”.