Te Deum: mons. Maffeis (Perugia-Città della Pieve), “anche nel nuovo anno il Signore camminerà con noi e ci custodirà con sua bontà, la sua tenerezza e la sua provvidenza”

(Foto: diocesi di Perugia-Città della Pieve)

“Cosa c’è questa sera nel nostro cuore? Con quali sentimenti ci apprestiamo a concludere l’anno? Stacchiamo dal muro le ultime pagine di un calendario divenuto subito vecchio; un calendario zeppo di luci e ombre, di esperienze che hanno intessuto i giorni, le settimane e i mesi con i fili della preoccupazione e della speranza, dell’attesa e della delusione, delle corse che abbiamo fatto e della stanchezza, legata al non aver avuto sempre chiaro per chi e per cosa corriamo…”. Lo ha detto l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, nella
celebrazione eucaristica di ringraziamento dell’anno che volge al termine con il canto del Te Deum. “Se, però, in quest’ultima sera dell’anno siamo qui insieme, è perché intuiamo che quella breve stagione che è la nostra vita non è misurabile solo con il criterio delle iniziative riuscite o fallite… Se siamo qui insieme, è perché avvertiamo che i nostri giorni, come i nostri cari, non sono semplicemente esposti allo scorrere inesorabile del tempo e degli eventi, che consegnano alla polvere, ma sono avvolti dalla grazia di Dio e resi partecipi del libro della vita. In forza di questa fede, prendiamo congedo dal 2022 con uno sguardo di gratitudine e di riconoscenza”, ha affermato il presule.
Mons. Maffeis ha ringraziato il Signore “per la missione che mi ha affidato in mezzo a voi e per la quale chiedo la vostra preghiera, perché possa essere un pastore secondo il suo cuore. In voi ringrazio l’intera Chiesa diocesana per la cordiale accoglienza che mi avete riservato”. L’arcivescovo ha rivolto quindi una serie di ringraziamenti: ai presbiteri e ai diaconi, ai catechisti, ai giovani, agli operatori e ai volontari della carità, che “donano gratuitamente tempo, energie e competenze per sostenere coloro che sono nel bisogno!”. Tra questi ultimi, il presule ha citato le famiglie ucraine: “Il pensiero va specialmente a quelle donne e a quei bambini che tra pochi giorni ripartiranno per Kiev per ricongiungersi a mariti, papà e fratelli. Anche a loro diciamo grazie: nonostante il pericolo e i pesanti disagi che affrontano, nei loro occhi non si è spenta la fiducia nella vita e nella pace, una luce più forte di ogni nostra luminaria. A loro va il nostro pensiero affettuoso e solidale: sabato prossimo lo porteremo alla comunità ucraina, celebrando insieme il Natale, secondo il calendario ortodosso”. Un grazie ancora ai giornalisti e agli operatori della comunicazione, ai rappresentanti delle Istituzioni, al card. Gualtiero Bassetti e al vescovo Marco Salvi. Infine, “un pensiero di profonda riconoscenza” a Benedetto XVI: “È grazie anche alla testimonianza di quest’uomo fragile e forte, che possiamo guardare avanti con la fiducia che anche nel nuovo anno il Signore camminerà con noi e ci custodirà con sua bontà, la sua tenerezza e la sua provvidenza. Ed è per questo che sarà un buon anno”.

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