“Solo Dio conosce il valore e la forza della sua intercessione, dei suoi sacrifici offerti per il bene della Chiesa”. Lo ha spiegato il Papa, nell’omelia del tradizionale Te Deum di fine anno, presieduto nella basilica di San Pietro. “Questa sera vorrei riproporre la gentilezza anche come virtù civica, pensando in particolare alla nostra diocesi di Roma”, ha annunciato Francesco, secondo il quale “la gentilezza è un fattore importante della cultura del dialogo, e il dialogo è indispensabile per vivere in pace, da fratelli, che non sempre vanno d’accordo – è normale – ma che però si parlano, si ascoltano e cercano di comprendersi e di venirsi incontro”. “Pensiamo solo a che cosa sarebbe il mondo senza il dialogo paziente di tante persone generose che hanno tenuto unite famiglie e comunità”, l’invito del Papa: “Il dialogo perseverante e coraggioso non fa notizia come gli scontri e i conflitti eppure aiuta discretamente il mondo a vivere meglio”. “La gentilezza fa parte del dialogo”, ha ribadito Francesco: “Non è solo questione di galateo; non è questione di etichetta, di forme galanti… No, non è questo che intendiamo qui parlando di gentilezza. Si tratta invece di una virtù da recuperare e da esercitare ogni giorno, per andare controcorrente e umanizzare le nostre società”.