In Italia “le imprese non trovano lavoratrici e lavoratori qualificati in un Paese in cui milioni di giovani non trovano occasioni adeguate per formarsi e avvicinarsi al lavoro”. È il “tragico paradosso” messo in evidenza da Paola Vacchina, presidente di Forma e membro del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, in un’intervista al Sir nella quale commenta i dati del Rapporto Excelsior di Unioncamere-Anpal, anticipati nei giorni scorsi da “Il Sole 24 Ore” nel quale viene confermata la difficoltà di molte imprese nel reperire figure professionali idonee a ricoprire le posizioni scoperte. In particolare, nel corso dell’anno che sta per chiudersi, il 60% delle imprese con dipendenti è stata interessata da procedure di assunzione di nuovo personale che, nel 41% dei casi, si sono rivelate più difficoltose del previsto. Una percentuale decisamente in aumento rispetto al 32% registrato nel corso del 2021. “Purtroppo non sono sorpresa”, afferma Vacchina, evidenziando che “il fenomeno del mismatch in Italia è strutturale, e pochissimo si è fatto negli ultimi anni per contrastarlo”. “La gravità della situazione può essere pienamente compresa”, spiega, considerando anche altri due “gravi fenomeni strutturali: l’altissima percentuale in Italia di giovani ‘neet’, cioè che non studiano e non lavorano, e il tasso ancora preoccupante di abbandoni scolastici”. Per la presidente di Forma è evidente una “inadeguata programmazione dell’offerta formativa, dalla Scuola superiore all’Università: essa dovrebbe considerare maggiormente le esigenze del mercato del lavoro”. Per Vacchina, che giudica “un fatto molto positivo” l’inserimento di informazioni e dati per una scelta più consapevole del percorso di studio secondario superiore nella lettera inviata dal ministro Valditara alle famiglie, va resa sempre più “forte” l’“alleanza tra l’istituzione formativa e l’impresa, tra l’educazione e il lavoro”; questo dovrebbe riguardare anche “scuole superiori e università”. “La formazione professionale è una grande risorsa per un Paese che vuole crescere e che cerca energie importanti da valorizzare”, conclude la presidente di Forma: “Noi ci siamo, pronti a dare il nostro contributo in questo tempo sfidante ancor più di quanto è avvenuto in passato”.