“Il dramma della Santa Famiglia di Nazareth in fuga verso l’Egitto per salvarsi dalla feroce persecuzione del re Erode è l’icona della famiglia che in ogni tempo – e anche oggi – è vittima delle forze ostili, delle vessazioni del potere che cerca di estinguerla o di renderla innocua”. Così l’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Giacomo Morandi, si è rivolto nel tardo pomeriggio di venerdì 30 dicembre ai genitori, ai bimbi e ai nonni giunti in cattedrale a Reggio Emilia per la celebrazione diocesana della festa della Santa Famiglia.
Commentando il brano dell’evangelista Matteo, il presule ha evidenziato come “ben due volte nel sogno a san Giuseppe si manifesti il Signore per salvare Maria e Gesù”. “La sua Parola è salvifica, anche se a volte sconcerta, mette in crisi; essa è capace di illuminare il cammino di ognuno”. Nel corso dell’incontro, introdotto da don Paolo Crotti e dai coniugi Mariagabriella Rossi e Carlo Prati dell’ufficio diocesano di pastorale familiare, il vescovo ha ricordato ai genitori il giorno del loro matrimonio, invitandoli a conservarne e coltivarne il senso di stupore e di meraviglia. “Soprattutto occorre farsi custodi dell’altro, vincere le tentazioni dell’abitudine, della routine. Il matrimonio non è solo punto di arrivo, ma di partenza; occorre essere aperti al sogno, al progetto che il Signore ha per ciascuno nel vivere la propria vocazione, anche nelle difficoltà. Perché il Signore è il protagonista e veglia sulla vita di ogni persona”. Durante la liturgia una famiglia ha deposto sui gradini dell’altare maggior un tessuto a forma di mantello recante le firme dei partecipanti, sul quale sono stati poi appuntati dai bambini e genitori foglietti con le riflessioni. Al termine, vari bambine e bambini hanno mostrato al vescovo i disegni realizzati durante l’incontro.