“Joseph Ratzinger è stato un grande teologo. La sua partecipazione al Concilio lo aveva posto di fronte alle grandi sfide della Chiesa nel mondo della fine del XX secolo. Fu un grande interprete, lucido e coraggioso, esigente quanto alla verità, fedele alla Tradizione ma libero da ogni nostalgia”. Così in una nota diffusa stamattina, immediatamente dopo l’annuncio dato dal Vaticano, i vescovi francesi descrivono il Papa emerito Benedetto XVI. La nota è firmata dai vescovi della presidenza della Conferenza episcopale francese, mons. Eric de Moulins-Beaufort, mons. Dominique Blanchet e mons. Vincent Jordy. Nella nota si annuncia anche che saranno organizzate in Francia messe e celebrazioni nelle diocesi e nelle parrocchie. “Incontrarlo – ricordano i vescovi francesi – significava sempre vivere un momento di luce, di lucidità, anche di speranza. I vescovi lo hanno sperimentato in ogni visita ad limina”. La nota ricorda il lavoro di Benedetto XVI per l’unità della Chiesa “fondandola sulla verità più precisa, sia nei rapporti ecumenici sia nell’accostamento ai gruppi cosiddetti tradizionalisti della Chiesa cattolica” ma anche il lavoro compiuto in continuità con i suoi predecessori “per l’incontro delle religioni e la pace nel mondo”. I vescovi puntualizzano poi anche un altro aspetto del pontificato di Benedetto XVI: “Ha affrontato con coraggio il fatto di violenze sessuali commesse da sacerdoti o religiosi e non ha voluto preservare nessuno dalla verità che si doveva fare in questo campo. La sua lettera ai cattolici d’Irlanda, nel marzo 2010, ha aperto una nuova era, oltre la quale non sarà più possibile cadere”. I francesi ricordano infine “con emozione il magnifico viaggio di Benedetto XVI in Francia nel 2008, a Parigi e a Lourdes, in occasione del 150° anniversario delle apparizioni della Vergine a Lourdes”. “Benedetto XVI – conclude la nota della Cef – passerà alla storia anche per le sue dimissioni che hanno colto tutti di sorpresa. Era in linea con la sua profonda umiltà e il suo esigente senso di servizio alla Chiesa. Era esausto e sembrava sul punto di morire. Ha invece accompagnato per molti anni il suo successore, assicurando un ministero di meditazione e intercessione, interrotto da pochi interventi, tutti volti a chiarire l’intenzione profonda di papa Francesco contro i fraintendimenti”.