“Abbiamo accolto con dolore la notizia della scomparsa di Benedetto XVI, un uomo dalla grande fede, il cui amore profondo e fedele alla Chiesa è stato sempre una testimonianza luminosa e un dono prezioso per noi tutti”. Lo ha dichiarato il custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, che aggiunge: “Amo ricordare in particolare in lui il fine teologo, un’artista del pensiero e della parola che nella familiarità con il Signore e i tesori della rivelazione, è riuscito a donare in maniera semplice e accessibile a tutti la sublimità e la profondità del messaggio cristiano del Dio-amore, a credenti e a non credenti, a cristiani e non, ai giovani come agli adulti, sempre attraverso attenzione e rispetto nei confronti di ogni interlocutore”. Ancora: “Non posso poi dimenticare il pastore della Chiesa universale, il vescovo di Roma, che ha guidato la nave di Pietro in tempi molto difficili, con sofferenza – talora perfino con dolore –, umiltà e coraggio e soprattutto con la certa consapevolezza che l’unico cammino che conduce l’umanità a Cristo si compie nella verità e nell’amore. Momento chiave del suo magistero pontificio è stata anche la rinuncia al ministero petrino: ho ammirato la profonda libertà interiore con cui ha saputo fare questa scelta, mossa da nessun’altra ragione che non fosse il bene della Chiesa stessa”. E infine, ricorda fra Moroni, “gli ultimi anni di vita nascosta, in radicale umiltà e in completa fedeltà a Papa Francesco, nei quali ci ha donato ancora alcuni interventi di rara profondità e acume. Attraverso di essi ci ha donato dei criteri radicalmente evangelici con cui leggere e valutare la nostra storia recente e il nostro tempo alla luce dell’amore pasquale di Cristo, che vince la morte e inaugura la vera vita della risurrezione nella comunione”. Il custode conclude: “Di cuore pertanto a nome della nostra comunità francescana del Sacro Convento desidero assicurare la nostra preghiera al Dio delle misericordie, in comunione con nostro padre san Francesco, per il Papa emerito Benedetto XVI, certi che – come nel caso del Santo di Assisi – anche la sua morte è sorella, perché già mescolata alla Vita. Così se ci rattrista e addolora la separazione che il decesso porta con sé, crediamo altresì che Benedetto XVI continuerà – in modo nuovo ma non meno significativo ed efficace – ad accompagnare la Chiesa e ciascuno di noi all’incontro con il Cristo, unico Signore e Salvatore del mondo”.