“Il Papa emerito Benedetto XVI ha fornito le traiettorie per l’azione dei laici chiamati a rendere ragione della propria fede ed ad animare cristianamente le molteplici realtà temporali, dalla politica all’economia alla cultura, confrontandosi con tutte le grandi sfide della modernità. Un magistero di cui la Chiesa continuerà a fare tesoro nei prossimi tempi, anni difficili in cui gli effetti della secolarizzazione continueranno a scuotere e interrogare la comunità dei credenti e i non credenti stessi”. Lo ha affermato Benedetto Delle Site, presidente nazionale del Movimento Giovani dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid). “Un uomo profondamente innamorato di Cristo, un teologo e uomo di pensiero, capace di ripresentare il Cristianesimo come qualcosa di interessante e di decisivo per la vita di noi moderni – ha continuato Delle Site –, un Papa che ci ha messo in guardia dal relativismo, dal nichilismo, dai pericoli per la nostra fede, sostenendo la ragionevolezza del credere, ma che ci ha anche mostrato un Dio vicino, amorevole, che ha a cuore la nostra vita, che nonostante miserie e tradimenti ha misericordia di noi e che proprio per questo ci ’costringe’ alla carità fraterna verso tutti”. In una nota il presidente dei giovani imprenditori e manager cattolici, ha sottolineato come “insieme a Giovanni Paolo II”, Ratzinger “ha ridato spessore e peso ad una Chiesa cattolica che tra dopo-Concilio, teologia della liberazione e cattolicesimo ‘adulto’ appariva spesso quasi ignorante dei suoi tesori e preda di un complesso d’inferiorità verso il secolo. Ha vitalizzato la dottrina sociale della Chiesa, come una bussola per non soccombere alla tecnocrazia e ai suoi orizzonti materialistici, per leggere la questione sociale e il problema ambientale guardando all’emergenza vera, di carattere antropologico e, in definitiva, ontologico, che minaccia la persona e la famiglia umana”. “Un Papa – ha concluso Delle Site – legato all’Europa, di cui ha preso il nome del suo santo patrono, perché consapevole che il fiorire del Cristianesimo in questa terra, l’incontro tra Roma, Atene e Gerusalemme non è stato un accidente ma un fatto della Provvidenza, e che proprio l’Europa è chiamata oggi ad una missione storica cui sono legate le sorti della vera pace nel mondo. E anche perché proprio nel monachesimo benedettino, nel ‘nulla anteporre a Cristo’ vi è l’unica via di risanamento delle membra della Chiesa”.