“Un uomo di Dio che ha ascoltato lo Spirito Santo. Sereno, umile, pacato e attento agli altri”: così il nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zenari, descrive al Sir il Papa emerito Benedetto XVI, scomparso questa mattina, alle 9.34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Ricordi che tornano indietro nel tempo, alla fine del 1988, quando l’attuale nunzio era consigliere di nunziatura a Bonn, in Germania, e Ratzinger, invece, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede. “Erano i tempi – afferma il card. Zenari – della complicata e contestata nomina del nuovo vescovo di Colonia, Joachim Meisner. In quella situazione Ratzinger, all’epoca uno dei consiglieri più stretti di Papa Giovanni Paolo II, ha sempre mantenuto una grande serenità, senza introdursi con forza nella questione”. Meisner fu poi eletto arcivescovo di Colonia il 20 dicembre 1988. “La pacatezza e la serenità” del card. Ratzinger emerse ancora un anno dopo, sempre a Bonn, durante una intervista ad una tv sulla Curia Romana. “Girando per Bonn – ricorda il nunzio – ci indicò l’appartamento dove abitava mentre insegnava alla facoltà di teologia della città. Anche in quella occasione televisiva dimostrò disponibilità al dialogo nonostante il dibattito fosse piuttosto vivace”. “Ho ritrovato Ratzinger come Papa dopo lo scoppio della guerra in Siria (2011), durante una udienza. Al momento dei saluti mi disse che leggeva tutti i rapporti che gli mandavo sull’andamento della guerra. Dopo le sue dimissioni sono andato a trovarlo al monastero Mater Ecclesiae in Vaticano e abbiamo parlato della Siria. Il Papa – conclude in nunzio – mi fece recapitare, all’inizio della guerra, anche una discreta somma da destinare alle vittime del conflitto”.