“Un grande uomo dotato di grande umiltà, un teologo e uno dei più fini pensatori cattolici della storia”: così il card. Leonardo Sandri, vice-decano del Collegio Cardinalizio e Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese orientali, descrive al Sir la figura di Benedetto XVI, papa emerito, scomparso questa mattina, alle 9.34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Un ricordo misto ad “affetto e gratitudine” quello del cardinale che Papa Ratzinger nominò, (nel giugno 2007), Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali e gran cancelliere del Pontificio istituto orientale, e successivamente, nel novembre dello stesso anno, cardinale diacono. Come Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, il card. Sandri pone l’accento sull’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente (ottobre 2010) indetta da papa Benedetto XVI, “un gesto straordinario per il Medio Oriente”. “Nel documento preparatorio – dichiara il card. Sandri – ci sono delle indicazioni perenni per la vita del Medio Oriente. Speriamo che questa grande eredità di pensiero, di indicazioni e programmi, possa dare luce al Medio Oriente tribolato per la guerra in Siria, per la crisi libanese, per l’annoso conflitto israelo-palestinese, per le tensioni di tutta l’area e anche per la guerra in Ucraina”. Quest’ultima, sottolinea il card. Sandri, è “una delle sofferenze più umilianti per l’uomo e per tutta la Cristianità. Papa Benedetto – rivela il porporato – era molto vicino al popolo ucraino e a tutto il Medio Oriente che amava moltissimo. Papa Ratzinger era un grande conoscitore dei padri della Chiesa ai quali ha dedicato cicli di catechesi durante le udienze del mercoledì. Per questo il suo resterà un ricordo vivo nelle menti e nei cuori dei libanesi, dei siriani, degli iracheni e di tutti i popoli mediorientali. Come non ricordare il suo pellegrinaggio in Terra Santa e in Turchia? La sua figura è stata apprezzata non solo dai cristiani ma anche dai credenti delle altre fedi e confessioni. Che la sua fede possa portare molteplici frutti specialmente in questo tempo così complesso nel quale è difficile trovare ragioni di speranza”.