“L’Unione europea condanna i verdetti finali emessi oggi dal tribunale controllato dai militari in Myanmar contro il presidente detenuto Win Myint e il consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, concludendo una serie di processi puramente politici condotti nel corso degli ultimi tredici mesi”. Lo dichiara il portavoce del Servizio di Azione esterna dell’Ue (Seae), Peter Stano, in una nota. “Questi processi sono stati portati avanti senza alcun rispetto per le procedure legali e le necessarie garanzie giudiziarie e sono un chiaro tentativo di escludere dalla vita politica i leader democraticamente eletti”, ha aggiunto. Win Myint e Aung San Suu Kyi rischiano rispettivamente 12 e 33 anni di carcere, di cui tre di lavori forzati. “Solo un dialogo autentico che coinvolga Aung San Suu Kyi, la Lega Nazionale per la Democrazia, il Governo di Unità Nazionale, la società civile e tutte le altre parti interessate in Myanmar può portare all’uscita dalla profonda crisi del Paese e ripristinare il cammino verso la democrazia”, afferma. Inoltre, l’Ue esprime “profonda preoccupazione per il gran numero di persone detenute arbitrariamente” e chiede il “rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici”. Dal colpo di Stato militare del 1 febbraio 2021, “le azioni del regime militare continuano a mostrare un totale disprezzo per i diritti umani e la volontà della popolazione”. Infine, l’Ue sostiene gli sforzi dell’Asean per “promuovere una risoluzione pacifica della crisi in Myanmar, compreso il dialogo inclusivo richiesto dall’accordo in cinque punti dell’Asean”.