La popolazione della Romania sta invecchiando e diminuendo sempre di più, secondo i primi risultati del censimento del 2021, pubblicati dall’Istituto nazionale di statistica nel penultimo giorno dell’anno. Posticipata a causa della pandemia di Coronavirus, la raccolta dei dati si è svolta tra 14 marzo e 1° agosto. Rispetto al 2011, la popolazione è scesa da 20.121.641 persone a 19.053.800, di cui 51,5% è di sesso femminile e 52,2% vive nel medio urbano. L’indice d’invecchiamento demografico è cresciuto a 121,2 persone in età avanzata (65 anni e oltre) per 100 persone giovani. È diminuito di 115.700 il numero dei giovani; e c’è un rapporto di 55,5 giovani e anziani per 100 adulti. Solo 16% della popolazione ha un livello alto d’istruzione e ci sono ancora 143.600 analfabeti. L’89,3% della popolazione si è dichiarato romena, tra i gruppi etnici i più numerosi ci sono gli ungheresi (6%), i rom (3,4%), seguiti dagli ucraini (45.800), i tedeschi (22.900) e i turchi (20.900); gli italiani residenti sono 4.039. La maggioranza della popolazione rimane ortodossa, anche se in leggero calo (85,3%, rispetto a 89,45% nel 2011). È diminuito anche il numero dei romano-cattolici (4,5%, rispetto a 4,62% nel 2011) e greco-cattolici (0,7%, rispetto a 0,8% nel 2011); però ci sono più pentecostali (2,5%, rispetto a 1,92% nel 2011) e musulmani (0,4%, rispetto a 0,34% nel 2011). Questo è stato il tredicesimo censimento nella storia della Romania e il primo organizzato integralmente in formato digitale.