Sequenziamento, tracciamento a livello locale, vaccini. E un piano d’azione europeo. Non ha dubbi Roberto Cauda, ordinario di malattie infettive all’Università Cattolica e direttore dell’Unità di malattie infettive al Policlinico Gemelli, che in un’intervista al Sir fa il punto su Covid-19 e caso Cina. “Già a fine 2019 inizio 2020 dissi che era necessaria una cabina di regia a livello europeo. Il tampone obbligatorio anche nei voli indiretti in tutta l’Ue aumenterebbe un po’ il livello di sicurezza, inteso soprattutto come sequenziamento. Ma occorre inoltre
riprendere il tracciamento a livello locale”, afferma. Secondo l’esperto, “non si può pensare di bloccare il tutto negli aeroporti; è necessario ristabilire una serie di barriere al di là dell’arrivo dei passeggeri dalla Cina”. Quali? “Sequenziamento, tracciamento e vaccini. Abbiamo una larga parte di popolazione vaccinata, ma troppe persone hanno avuto solo due dosi e non le tre previste oggi dalla schedula vaccinale. Per questo sarebbe opportuno che facessero la terza dose, attualmente somministrata con il vaccino bivalente aggiornato per Omicron. La stessa cosa per la quarta dose a popolazione over 60 e fragili la cui copertura oggi non arriva neppure al 50% della platea. Dobbiamo muoverci in modo deciso perché il virus, indipendentemente dal caso Cina, può ancora circolare. Ritenere vinta la maratona contro il Covid-19 sarebbe un grave errore”.