“La nostra Chiesa siciliana è in cammino nella sua terra: è necessario abitarla e sostenerla anche attraverso la sua vita politica, con conoscenza, competenza e compartecipazione, e avere una visione ampia e articolata nella condivisione di idee e responsabilità per aprire nuovi orizzonti”. Così mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, a margine di un incontro che si è svolto ieri al Seminario vescovile di Caltanissetta e che ha visto riuniti con lo stesso mons. Raspanti e con il direttore della Segreteria pastorale, don Giuseppe Rabita, i direttori di diversi Uffici regionali della Cesi. Hanno avviato un vero e proprio percorso che si sviluppa nel solco della Dottrina sociale della Chiesa: vuole portare il Vangelo nella vita, senza esimersi dall’affrontare con corresponsabilità anche i problemi sociali e economici della Sicilia. “Vogliamo contribuire, fermentare, essere protagonisti nello sviluppo della nostra Isola, anche per risollevarla da alcune sue contraddizioni e da alcune sue difficoltà. Per farlo dobbiamo capire e prendere coscienza di come vogliamo essere e di come vogliamo vivere da cattolici in questa Sicilia – dice mons. Raspanti -, di quale vogliamo far essere il nostro ruolo”. L’incontro ha messo in campo persone, ma anche strumenti e risorse professionali, capaci di coordinamento politico e progettuale, come l’Osservatorio giuridico-legislativo della Cesi e l’Osservatorio socio-politico.
Per il presidente della Cesi, “le Chiese di Sicilia si sono messe in cammino – aggiunge – in una terra che anch’essa in cammino”. L’appuntamento, che è infatti il primo di quella che promettere di essere una lunga serie, fa seguito anche all’attenzione già mostrata dalla Cesi e manifestata nel dialogo avviato dal presidente mons. Raspanti con gli esponenti delle istituzioni politiche siciliane: non solo Governo, ma anche l’Assemblea regionale e i capigruppo, enti e fondazioni.