Giornata della pace: Cremona, il 5 gennaio veglia di preghiera con il vescovo Napolioni e testimonianza di padre Maccalli

Continua anche nel tempo di Natale l’impegno della Chiesa cremonese nella attenzione e nella promozione della pace. Un tema di drammatica urgenza a cui anche Papa Francesco con forza richiama tutti i fedeli nel mondo, e che in diocesi è al centro del percorso “Insieme sulla strada della pace” iniziato nelle scorse settimane con appuntamenti, incontri di approfondimento e occasioni di preghiera comunitaria. Un percorso che, dunque prosegue, anche con il nuovo anno, che come da tradizione si apre con la celebrazione della Giornata mondiale della pace. La cattedrale di Cremona, nella serata di giovedì 5 gennaio, ospiterà dalle 21 una veglia di preghiera presieduta dal vescovo Antonio Napolioni con la testimonianza di padre Gigi Maccalli, missionario cremasco rimasto sequestrato per due anni in Niger. Riprendendo il messaggio di Papa Francesco, sarà “Nessuno può salvarsi da solo – Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace” il tema della veglia di preghiera: verranno letti alcuni brani del messaggio per la 56ª Giornata mondiale della pace e mons. Napolioni offrirà un commento. La traccia della veglia, promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro in collaborazione con la Zona pastorale 3, è stata predisposta con Pax Christi Cremona, verterà su quattro temi fondamentali: “Pace, cuore dell’umanità”, che segnerà l’inizio della celebrazione fuori dal portone della cattedrale; “Il grido della pace”, caratterizzato dalla lettura di un passo dell’enciclica “Fratelli tutti” e dalla testimonianza di padre Maccalli; “La pace disarmata”, per un momento di preghiera e riflessione, attraverso il Vangelo, sul disarmo e l’obiezione di coscienza; e “Artigiani di pace”, con la lettura di alcuni passaggi tratti dagli scritti di Setsuko Thurlow, sopravvissuta al disastro nucleare di Hiroshima e premio Nobel per la pace come leader della campagna globale Ican per il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari. “L’invito che la diocesi rivolge – afferma Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro – è quello di aderire alla veglia, ma anche quello di organizzare, a livello locale, nei gruppi e nelle parrocchie, altre proposte per la condivisione dell’impegno alla consapevolezza su un tema tanto delicato come quello della pace”.

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