“Con la nascita di Gesù Dio ha veramente acceso per noi uomini una luce nuova che rischiara il nostro cammino e ci dà serenità e speranza. Egli l’ha accesa a Betlemme, ma continua tenerla accesa anche oggi e la festa del Natale torna a ricordarcelo”. Lo ha detto mons. Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, durante la messa di Natale.
Il presule ha invitato “a prendere coscienza di altre tenebre che sono interiori, che si addensano sul cuore, sui pensieri e sulla coscienza e che disorientano i comportamenti e le decisioni. Dall’esterno gli altri non le notano anche se ne subiscono le conseguenze nel nostro modo di esprimerci e di trattarli. Anche noi possiamo non accorgerci di averle nel nostro animo se non pratichiamo l’arte dell’esame di coscienza che ci aiuta a chiamare per nome i reali desideri, bisogni e istinti che di fatto comandano i nostri sentimenti, i pensieri e la volontà”.
Anche se non ci facciamo caso, “queste tenebre dell’anima sono reali e molto pericolose perché generano il male nel mondo. È da cuori avvolti dalla notte del male che vengono scagliati i missili contro innocenti in Ucraina e perpetrate scellerate carneficine in questa ‘terza guerra mondiale a pezzetti’, secondo le parole di Papa Francesco. Ma se siamo sinceri, dobbiamo confessare che anche ognuno di noi non è libero da oscurità e nebbie interiori create da bisogni, istinti, fastidi, paure con conseguenze su chi ci è vicino in famiglia, nella professione e in ogni altra occasione”.
“Dio sa che l’uomo con le sue sole forze non riesce a liberarsi dalle tenebre dell’anima. Per questo ha acceso una luce intensa dal cielo; questa luce è Gesù”, ha ricordato l’arcivescovo, che ha concluso: “La luce che dona Gesù non si vede all’esterno come non si vedono le tenebre dell’anima, ma illumina veramente il cuore e dona gioia e speranza”.