“Quest’anno oltre 149 milioni di bambini nel mondo hanno avuto bisogno di assistenza umanitaria, il 20% in più rispetto all’anno scorso”. Dall’aumento dei conflitti e della violenza ai devastanti effetti dei cambiamenti climatici e della crisi economica, Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare la vita delle bambine e dei bambini e garantire loro un futuro – fotografa il 2022 dei bambini nel mondo tra emergenze, crisi alimentare e climatica. Da un’analisi condotta dall’Organizzazione sulle sette principali emergenze che hanno colpito i minori nel corso del 2022, infatti, il numero di bambini che hanno avuto bisogno di assistenza umanitaria quest’anno è aumentato di oltre il 20%, raggiungendo i 149 milioni. Afghanistan e Repubblica democratica del Congo sono in cima alla lista di Paesi con il numero più alto di minori bisognosi di aiuto. “Oggi – la denuncia dell’Ong –, a livello globale ci sono più conflitti di quanti non ce ne siano mai stati dalla fine della Seconda guerra mondiale e tutti hanno un impatto devastante sulla vita di bambine e bambini. Durante un conflitto, sono proprio loro ad avere molte più probabilità di morire a causa delle ferite da esplosione rispetto agli adulti”. La crisi climatica ha poi generato catastrofi naturali sempre più frequenti e più gravi. Quest’anno le calamità legate al clima hanno avuto un impatto devastante sui bambini, dalle inondazioni estreme in Pakistan alla siccità che ha portato a una grave carenza di cibo in Paesi come l’Etiopia, la Somalia e le regioni circostanti. “A livello globale, sono più numerosi che mai le bambine e i bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria per sopravvivere – ha dichiarato Gabriella Waaijman, direttrice della risposta umanitaria di Save the Children –. Sono indispensabili maggiori finanziamenti, anche se i soldi non risolveranno i problemi di fondo che i bambini devono affrontare a livello globale. Abbiamo bisogno che i governi agiscano aumentando la diplomazia per porre fine a queste crisi e assicurare l’assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno”.