“Proviamo grande dolore per la morte di Salvatore Mazza, giornalista raffinato che ha saputo raccontare in misura indimenticabile e senza retorica il viaggio complesso, faticoso, a tratti devastante di chi affronta la Sla”. Lo hanno dichiarato Fulvia Massimelli e Alberto Fontana, rispettivamente presidenti di Aisla e Centri Clinici Nemo, per la scomparsa, ieri, del giornalista, che è stato vaticanista di Avvenire, malato da tempo di Sla. “La sua ferace penna, sempre così lucida e ironica, è stata instancabile monito che ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni il bisogno di cura ed il diritto alla migliore assistenza delle famiglie che vivono la malattia – aggiungono Massimelli e Fontana -. La sua fede ha saputo cogliere i segni di bene che nascono nel condividere con delicatezza ed intelligenza la verità di noi stessi. La sua firma è stata per la nostra comunità una profonda testimonianza di consapevolezza, coraggio e amore per la vita. Oggi scompare un grande guerriero cui tutta la comunità Sla è riconoscente”.