Natale 2022: mons. Viva (Albano), “Dio si è fatto uomo nel bambino di Betlemme e in lui ci offre uno specchio per vederci meglio e per diventare migliori”

“Questo dovrebbe diventare il nostro Natale: sentirsi parte di tutto, prendersi cura dei respiri altrui, ascoltarne le parole, accettare con lucida tenerezza che in fin dei conti siamo fragili, come quel bambino che giace nella mangiatoia. Natale è prendere coscienza che Dio si è fatto uomo nel bambino di Betlemme e in lui ci offre uno specchio per vederci meglio e per diventare migliori”. Lo ha scritto mons. Vincenzo Viva, vescovo di Albano, nel messaggio alla comunità diocesana in occasione del Natale.
“Il Natale – osserva il presule – non è solo la nascita di un bambino, ma è anche la decisione di portare avanti tutto, di partire dalla propria città, di affrontare nuovi problemi. Non è solo la bellezza dei nostri paesi, dei borghi illuminati, ma anche la coraggiosa decisione di affrontare la vita in modo nuovo, solo per amore e insieme agli altri”. “Una frase dei Vangeli – prosegue il vescovo – descrive bene tutta la bellezza, ma anche tutta la sofferenza dei giorni di Maria e Giuseppe: ‘Mentre Giuseppe stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore (…)’”. “Giuseppe stava per arrendersi. Non ne poteva più. Non riusciva più a tenersi tutto dentro”, rileva mons. Viva: “Aveva provato, durante le sue notti insonni, a trovare una soluzione a quella situazione così scomoda, ma non ci riusciva. Non voleva fare del male a Maria, voleva lasciarla senza che nessuno si accorgesse di nulla. Ma nello stesso tempo voleva salvarsi anche lui”. “Giuseppe – prosegue – era abituato a far andare tutto per il verso giusto, a non sbagliare le misure, perché anche un millimetro di legno tagliato male avrebbe fatto saltare tutti gli incastri. Invece, tutta la storia con Maria era ormai ‘fuori misura’ e Giuseppe non lo poteva accettare”. “Quante volte noi pensiamo le stesse cose”, nota il vescovo: “Quante volte abbiamo pensato ‘tanto non ne vale la pena. È tutto tempo sprecato’. Le cose devono avere una logica. Gli imprevisti e le situazioni ‘fuori misura’ ci spaventano”. “E invece – sottolinea – la delicatezza di un sogno, ci porta a considerare la parte fuori misura della vita, perché mette in moto la nostra capacità di amare, anche quando non capiamo tutto”. “Il Natale – conclude mons. Viva – ci insegni a saper essere ‘fuori misura’, a credere ancora nella forza trasformante dell’amore, superando la mentalità del calcolo e la tentazione del chiuderci in noi stessi. Sia questo il nostro Natale”.

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