“In questo tempo così complesso sono davvero tante le situazioni che richiamano la nostra attenzione, anche con motivo di forte preoccupazione. Durante il tempo di Avvento ho desiderato soffermarmi su alcune: la solitudine degli anziani, il disorientamento dei giovani, le povertà crescenti, la crisi ambientale ed energetica che ci richiama all’impegno verso il Creato, ma anche ad avere occhi per cogliere la bellezza della natura che ci circonda, e rispettarla”. Lo scrive il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, nel suo messaggio natalizio.
“È in particolare sul dono della pace che vorrei concentrare l’attenzione in questo Natale. La guerra in Ucraina e le immagini che ci giungono – distruzione, morti, sofferenze… – ci ricordano quotidianamente quanto sia importante e fondamentale il dono della pace – osserva il presule -. Durante la messa ci scambiamo il dono della pace, un segno che ci permette di guardarci negli occhi e stringerci la mano. È un simbolo: rappresenta la grandezza di un dono che, se è importante e fondamentale a livello politico e internazionale, è prima di tutto un grande dono nelle relazioni interpersonali. Comincia da lì”.
“Quante volte nelle nostre amicizie, nelle nostre relazioni, nei luoghi di lavoro, in famiglia ci sono incomprensioni, silenzi assordanti, violenze verbali o fisiche, distanze che diventano incolmabili… – aggiunge il vescovo -. Tutto questo ci deve interrogare e richiamarci il sogno di pace”.
Questo è l’augurio di mons. Cipolla: “Il Natale e anche il primo dell’anno, che viene celebrato come giorno della pace, aiutino ciascuno di noi a compiere i propri piccoli passi di pace. Perché la pace nasce se mettiamo insieme i nostri desideri personali, il nostro impegno, i nostri sogni di pace e ci impegniamo insieme per realizzarli. In questi ultimi mesi la lampada della pace sta girando nel nostro territorio diocesano, alimentata dalla preghiera di singoli e comunità che s’impegnano a farsi custodi e promotori di questo grande dono”.