È tornato alla casa del Padre, nella tarda mattinata di oggi 24 dicembre, il sacerdote diocesano don Giovanni Raia, da tempo gravemente malato e ricoverato in ospedale ad Ancona dove è morto. Don Giovanni era nato il 7 gennaio del 1960 a Somma Vesuviana (Nola). Ha fatto la professione solenne prima nell’Ordine dei frati minori conventuali e poi il 14 giugno del 1986 è stato ordinato presbitero. Aveva conseguito la licenza in teologia morale all’Alfonsianum e nel 1987 è stato nominato segretario dell’Istituto teologico di Assisi per poi divenire docente di liturgia e sacramentaria dello stesso Ita e anche dell’Isrra. È stato parroco della parrocchia di Santa Margherita in Assisi e nel marzo del 1993 parroco della parrocchia di San Francesco d’Assisi in Rivotorto. Dal 24 giugno del 2001 è stato vicario parrocchiale della parrocchia Santi Matteo Apostolo e Giovanni Battista in Cannara. Tra i vari incarichi che ha ricoperto c’è anche quello come presidente del segretariato Cism. Il 22 luglio 2004 viene nominato direttore dell’Ufficio catechistico diocesano. Nel 2005 collaboratore delle due parrocchie di Santi Matteo Apostolo e Giovanni Battista in Cannara e San Girolamo in Castelnuovo. Il 29 novembre 2008 viene incardinato nel clero diocesano della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Il 2 febbraio 2011 è stato nominato canonico del Capitolo della cattedrale di San Rufino. Nel 2013 segue la preparazione della prima visita del Santo Padre in Assisi in qualità di responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi. Il 21 marzo 2017 viene nominato membro del Consiglio di amministrazione dell’Opera Casa Papa Giovanni di cui, oltre ad essere assistente spirituale, ha seguito in particolare l’attività della libreria Fonteviva e del “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”. Il 20 agosto 2017 viene nominato canonico penitenziere del Capitolo della cattedrale di San Rufino. Ha seguito poi, come direttore, i corsi di teologia della scuola teologica interregionale di Foligno, la scuola della parola e negli ultimi anni ha organizzato i pellegrinaggi in Terra Santa coinvolgendo tanti fedeli in questi viaggi di fede nei luoghi della vita, passione e morte di Gesù. Il vescovo Domenico Sorrentino, unitamente il Consiglio episcopale, quello presbiterale, i diaconi e tutti i collaboratori di Curia sono “vicini ai familiari, in particolare alla sorella Antonietta che in questi mesi di malattia non l’ha mai lasciato solo, assicurano vicinanza e preghiere per loro e per il caro don Giovanni”.