“La necessità di fare uno sforzo per rimodulare i linguaggi ecclesiali, per apprenderne di nuovi, per frequentare canali meno usuali. Linguaggi nuovi possono nascere solo da una comunità che mettendo al centro la parola di Dio diventa sempre più capace di generare relazioni nuove in un ascolto che significa accoglienza, prossimità, dono”. E’ quanto sottolinea mons. Stefano Russo, vescovo della diocesi di Velletri-Segni, nella sua riflessione per il Natale. “Il tempo di Natale – è questo l’augurio di quest’anno – diventa un’occasione da non lasciarsi sfuggire per rendere accessibile a tutti la storia di salvezza che scaturisce dall’incontro con Cristo e che indipendentemente dalle diverse convinzioni e cammini di fede degli individui costituisce un patrimonio comune che non possiamo tenere per noi, va messo in circolo”. Nella sua riflessione, il vescovo ha fatto riferimento ad “un’azione di prossimità” e cioè ad un laboratorio di lingua italiana a cui ha dato vita la Caritas Diocesana, per donne residenti nel territorio, provenienti da diverse parti del mondo conseguentemente al fenomeno migratorio legato a situazioni di persecuzioni, guerre, conflitti, povertà. Soprattutto donne di origine nordafricana e mediorientale. “Il linguaggio primario della comunità cristiana – scrive mons. Russo – è la carità che ci è donata in Cristo e siamo chiamati a declinarlo nei tanti modi che lo Spirito ci suggerisce per continuare lungo le strade della vita la nostra particolare migrazione. Solo così è possibile camminare insieme ed essere viaggiatori del mondo superando i confini che spesso ci dividono per andare alla scoperta di terre nuove”.