“Il lavoro come indice della libertà dell’uomo e non della sua condizione di schiavitù” ma anche come “piena realizzazione” che porta alla “gioia”. Questi alcuni passaggi dell’omelia che ieri il vescovo di Lamezia, mons. Serafino Parisi, ha tenuto nel corso della celebrazione eucaristica, da lui presieduta, nel Centro Servizi di LameziaEuropa in occasione del Santo Natale. Il vescovo ha evocato un lavoro che “possa gratificare l’uomo per dargli la possibilità di godere anche di ciò che ha prodotto e prepararsi a ciò che dovrà ancora produrre”. “Ma il vero dramma dell’uomo di oggi – ha aggiunto – è la crisi di pensiero”. In questo contesto, infatti, “la mancanza di lavoro è nella linea dell’aggravamento di questa crisi che è crisi antropologica, che è crisi dell’uomo in quanto tale. Perché il lavoro consente all’uomo di realizzare sé stesso e di realizzare questo progetto di Dio, alto, per la cura dell’umanità. I nostri progetti umani saranno certamente validi – ha aggiunto il Pastore della Chiesa che è in Lamezia – , però noi abbiamo bisogno di misurarci con un ideale di uomo che viene dal livello stesso di Dio. Altrimenti ci ribelliamo, ci abbrutiamo, ci omologhiamo alle logiche umane”. Da qui l’invito se “vogliamo uscire fuori da questa logica, se vogliamo parlare in modo costruttivo e propositivo di lavoro per questa nostra terra” ad “entrare nel mondo, nella storia, così com’è quella travagliata di un territorio, di una regione, con la parola del Vangelo capace di dare una speranza”.