“Fin dalla prima pagina della Bibbia, il libro della Genesi, ‘appare chiaro’ che Dio non sopporti che la realtà sia solo oscurità, caos, abisso. La prima parola di Dio è: ‘sia la Luce’, perché solo così può esserci la vita, solo così può esserci l’uomo”. Lo scrive il vescovo di Ascoli Piceno, mons. Gianpiero Palmieri, nel suo messaggio di Natale dal titolo “Abbiamo visto una grande luce”. “Non diversa da questa descrizione biblica è la situazione vissuta dai nostri fratelli che sono in guerra: in Ucraina e in ogni parte del mondo i nemici che assediano le città e i villaggi tolgono ai civili la luce, privano del riscaldamento, rendono difficile procurarsi il cibo e l’acqua – aggiunge -. Ma solo quando il buio della disperazione riempie il cuore delle persone assediate, allora i nemici vincono davvero, perché a quel punto non c’è più niente da difendere, nulla da salvare, nessuna speranza per cui continuare a lottare: si fugge, si abbandona la propria casa alla distruzione dei nemici, e anche chi in maniera ostinata si aggrappa alle proprie cose, come i vecchi, sa che questo è una sicura condanna a morte”.
Citando la “grande luce” che sorge con la nascita di Cristo, il vescovo ha ribadito che è “il Signore Gesù, il Bambino che Dio ha donato al mondo per alimentare la speranza degli uomini”. “È il Principe della Pace, un segno tanto fragile quanto potente, perché è donato da Dio. A noi è affidato il compito di farlo nascere nelle situazioni di disperazione, perché è lì il luogo in cui vuole essere deposto”. Come?, si chiede mons. Palmieri. “Basta avvicinarsi agli altri con delicatezza, ascoltare senza fretta e con rispetto, tacere invece di ‘sparare sentenze’, condividere un po’ il buio doloroso di chi ha camminato tanto tempo senza vedere nessun bagliore all’orizzonte”.