Natale: il card. Montenegro inaugura il presepe di Corviale portando il saluto e la benedizione del Papa

(Foto Mauro Monti)

Nascendo nel presepe – afferma Papa Francesco nella Lettera apostolica “Admirabile signum” – “Dio stesso inizia l’unica vera rivoluzione che dà speranza e dignità ai diseredati, agli emarginati: la rivoluzione dell’amore, la rivoluzione della tenerezza”. E allora quale migliore rappresentazione della Natività se non quella delle periferie e in particolare qui, a Corviale, davanti agli ascensori, luogo di passaggio e di silenzi, di attese e di ritorni. Ogni anno si ripete la tradizione del presepe al quarto piano del primo lotto, dove la Fraternità dell’Incarnazione molti anni fa ha scelto di vivere, insieme a quei poveri invisibili e troppo spesso dimenticati che loro invece sentono come famiglia. Quest’anno la meditazione è stata tenuta dal card. Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, che ha portato alla comunità il saluto e la benedizione del Papa. Insieme a lui, don Roberto Cassano, parroco della Chiesa di San Paolo della Croce, e don Fabio Vallini, della Fraternità dell’Incarnazione, che dentro Corviale è punto di incontro, d’ascolto e di preghiera, un luogo di conforto sempre a disposizione per gli abitanti del palazzo lungo un chilometro. “Essere cristiano – ha detto il cardinale – non vuol dire essere più buono di un altro, significa essere Cristo e allora – ha continuato – questa storia la rendo vera se so mettermi al posto di Gesù. Il presepe ogni anno torna per ricordarmi che non devo sedermi di lato ad ammirarlo, Gesù ha bisogno di realizzare questa storia e per farlo ha bisogno di me”. E ha concluso con l’augurio di un “vero Natale” dove ognuno di noi “guardando il presepe possa dire: là c’è la mia storia, là ci sono anche io, e questa storia continuerà e continuerà bene perché io continuerò a dire al Signore il mio sì”.

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