Papa Francesco: alla Curia, “non esiste solo la violenza delle armi, esiste quella verbale, psicologica, dell’abuso di potere”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Non esiste solo la violenza delle armi, esiste la violenza verbale, la violenza psicologica, la violenza dell’abuso di potere, la violenza nascosta delle chiacchere, che distruggono tanto”. Lo ha spiegato il Papa, nella parte finale del suo discorso alla Curia Romana per gli auguri natalizi. “La cultura della pace non la si costruisce solo tra i popoli e tra le nazioni. Essa comincia nel cuore di ciascuno di noi”, il suo appello: “Mentre soffriamo per l’imperversare di guerre e violenze, possiamo e dobbiamo dare il nostro contributo alla pace cercando di estirpare dal nostro cuore ogni radice di odio e risentimento nei confronti dei fratelli e delle sorelle che vivono accanto a noi”. ”Possiamo domandarci”, l’invito di Francesco: “Quanta asprezza c’è nel nostro cuore? Che cos’è che la alimenta? Da cosa nasce lo sdegno che molto spesso crea distanze tra di noi e alimenta rabbia e risentimento? Perché la maldicenza in tutte le sue declinazioni diventa l’unico modo che abbiamo per parlare della realtà? Se è vero che vogliamo che il clamore della guerra cessi lasciando posto alla pace, allora ognuno inizi da sé stesso. San Paolo ci dice chiaramente che la benevolenza, la misericordia e il perdono sono la medicina che abbiamo per costruire la pace. La benevolenza è scegliere sempre la modalità del bene per rapportarci tra di noi”.

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