“È troppo poco denunciare il male, anche quello che serpeggia in mezzo a noi. Ciò che si deve fare è decidere una conversione davanti ad esso”. Ne è convinto il Papa, che nel discorso alla Curia Romana per gli auguri natalizi ha messo in guardia ancora una volta dallo “spirito pelagiano”, che consiste nel “confidare troppo in noi stessi, nelle nostre strategie, nei nostri programmi”.” Il vero problema, che tante volte dimentichiamo, è che la conversione non solo ci fa accorgere del male per farci scegliere nuovamente il bene, ma nello stesso tempo spinge il male ad evolversi, a diventare sempre più insidioso, a mascherarsi in maniera nuova affinché facciamo fatica a riconoscerlo”, ha detto Francesco tornando sul tema di fondo del suo discorso: “È una vera lotta. Il tentatore torna sempre, e torna travestito”. “Alcune cadute, anche come Chiesa, sono un grande richiamo a rimettere Cristo al centro”, la tesi del Papa, secondo il quale “la semplice denuncia può darci l’illusione di aver risolto il problema, ma in realtà quello che conta è operare dei cambiamenti che ci mettano nella condizione di non lasciarci più imprigionare dalle logiche del male, che molto spesso sono logiche mondane. In questo senso, una delle virtù più utili da praticare è quella della vigilanza. State attenti”. “La nostra prima conversione riporta un certo ordine”, l’analisi di Francesco: “Il male che abbiamo riconosciuto e tentato di estirpare dalla nostra vita, effettivamente, si allontana da noi; ma è da ingenui pensare che rimanga lontano per lungo tempo. In realtà, dopo un po’ si ripresenta a noi sotto una nuova veste. Se prima appariva rozzo e violento, ora invece si comporta in maniera più elegante ed educata. Allora abbiamo ancora una volta bisogno di riconoscerlo e smascherarlo”. “Sono i demoni educati”, ha spiegato il Papa: “Entrano con educazione, senza che io me ne accorga. Solo la pratica quotidiana dell’esame di coscienza può far sì che ce ne rendiamo conto”. L’esempio citato è il caso delle monache di Port Royal, che nel XVII secolo venivano descritte così: “Pure come angeli, superbe come demoni”. “Avevano scacciato il demonio, ma poi era tornato sette volte più forte e, sotto la veste dell’austerità e del rigore, aveva portato rigidità e presunzione di essere migliori degli altri”, il commento di Francesco. “Il demonio cacciato via torna, travestito ma torna, stiamo attenti”, ha aggiunto a braccio.