“Dieci mesi di orrore, figlio di una guerra crudele. Dieci mesi di sorprendente abnegazione, espressa da una trama di accoglienza che regge alla prova del tempo anche nella diocesi ambrosiana”. Lo si legge in una nota di Caritas Ambrosiana. “Alla fuga di milioni di profughi dall’Ucraina, iniziata tra febbraio e marzo, hanno risposto istituzioni e organismi umanitari dei paesi confinanti, ma in maniera massiccia anche attori di territori più lontani”. Caritas Ambrosiana, e le parrocchie e altri soggetti della diocesi, “hanno fatto, stanno continuando e continueranno a fare la loro parte”.
L’accoglienza che il sistema Caritas esprime in parte fa riferimento a convenzioni e rapporti con istituzioni statali e territoriali (anzitutto con le Prefetture), stipulate dalle cooperative del Consorzio Farsi Prossimo: “esse consentono di accogliere, nell’ambito dei sistemi Cas e Sai, in centri collettivi ma anche in reti di appartamenti resi disponibili da parrocchie, istituti religiosi e altri soggetti, 405 persone”. Nel territorio della Prefettura di Milano, con fondi pubblici e l’integrazione di risorse attivate dalle cooperative 90 posti sono stati attivati a Monluè, 100 in piazzale Dateo, 100 in appartamenti, 25 a Cormano, 18 a Rho, 14 a Legnano, altri 10 nell’area metropolitana. Nei territori delle Prefetture di Lecco e Monza Brianza sono stati attivati, rispettivamente, 22 e 16 posti. Ulteriori 107 persone risultano poi ospitate e seguite dalla rete Caritas, in 25 strutture distribuite in tutta la diocesi, grazie alle risorse generate dal bando “Accoglienza diffusa”, emanato dalla Protezione civile nazionale.
“Un altro importante canale d’accoglienza si è invece sviluppato in modo informale, ovvero non sulla base di accordi e finanziamenti disposti dalle autorità pubbliche. Molte parrocchie si sono mobilitate: Caritas Ambrosiana le ha censite e contattate, disponendo l’erogazione, a loro favore, di due tranche di contributi economici. La prima, a giugno, ha supportato lo sforzo di 60 comunità che hanno accolto 344 persone (di cui 142 minori) e che seguono nei loro territori, tramite centri d’ascolto o altre attività, 1.150 persone (di cui 540 minori); la seconda, a settembre, ha interessato 38 parrocchie che accolgono 265 persone (di cui 128 minori) e seguono 374 persone (di cui 194 minori). In totale, anche per coprire altre spese (aiuti alimentari, ristrutturazioni, oratori estivi, scuole di italiano ecc), alle parrocchie accoglienti Caritas ha erogato 626mila euro.