Un decalogo come stile di dialogo è quello proposto dal teologo e filosofo Bruno Forte nel nuovo numero de Il Regno-Attualità disponibile online, l’ultimo per questo 2022. “Dialogare è necessario per camminare insieme, per vivere, cioè, quello stile di ‘sinodalità’ cui papa Francesco sta chiamando la Chiesa di fronte alle sfide e alle promesse dei nostri tempi”, esordisce Forte. In estrema sintesi, la tesi del teologo, il dialogo richiede “umiltà, ascolto, capacità di stupirsi, comprensione, silenzio, libertà da sé, dagli altri e dalle cose, reciprocità nel perdonarsi e nel conoscersi, responsabilità nel volere il bene e obbedienza alla verità”. Sulla “prassi sinodale” negli Atti degli spostoli si sofferma invece Fabio Ruggiero, che dopo un’analisi sul ruolo centrale della comunità (e non solo i presbiteri e i vescovi) conclude: “Gli Atti descrivono di frequente pratiche che la comunità nel suo insieme, e non solo chi la regge, pone in essere, sotto la guida costante di Dio, per affrontare di volta in volta problemi pastorali urgenti se non drammatici”. Con riferimento al Cammino sinodale tedesco, Il Regno-Attualità propone alcuni passi della Lettera aperta che il teologo novantatreenne Peter Hünermann ha pubblicato sul numero di novembre della rivista Herder Korrespondenz. Centrale la questione degli abusi commessi da uomini di Chiesa. A conclusione della lettera un “suggerimento concreto” che riguarda il Documento per la tappa continentale, che al momento della stesura del testo non era noto. Hünermann afferma che esso costituisce un’ulteriore occasione per “sottolineare il problema degli abusi come punto di partenza concreto” per l’auspicata realizzazione della sinodalità. “Ciò che a prima vista può apparire ad alcuni vescovi come una complicazione per arrivare a una reale sinodalità – sostiene i rivelerà in realtà un guadagno per una soluzione solida e duratura (…) Il futuro della Chiesa dipende da questo”.