Papa Francesco: udienza, “lo Spirito Santo è sempre con noi, porta avanti la Chiesa”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Noi preghiamo il Padre, preghiamo Gesù, ma dimentichiamo lo Spirito”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI. “È molto bello pensare alla vita con il Signore come una relazione di amicizia che cresce giorno dopo giorno”, ha commentato Francesco: “L’amicizia con Dio è la strada: Dio ci ama, ci vuole amici. L’amicizia con Dio ha la capacità di cambiare il cuore; è uno dei grandi doni dello Spirito Santo, la pietà, che ci rende capaci di riconoscere la paternità di Dio. Abbiamo un Padre tenero, affettuoso, che ci ama, che ci ha amato da sempre: quando se ne fa esperienza, il cuore si scioglie e cadono dubbi, paure, sensazione di indegnità. Nulla può opporsi a questo amore sull’incontro con Signore. E questo ci ricorda un altro grande aiuto, il dono dello Spirito Santo, presente in noi, che ci istruisce, rende viva la Parola di Dio che leggiamo, suggerisce significati nuovi, apre porte che sembravano chiuse, indica sentieri di vita là dove sembrava ci fossero solo buio e confusione”. “Io domando: voi pregate lo Spirito Santo? Ma chi è, il grande sconosciuto?”, ha chiesto il Papa a braccio. “Una volta, facendo la catechesi ai bambini, ho fatto la domanda: ‘Chi di voi sa chi è lo Spirto Santo?’. ‘Il paralitico’, mi ha detto un bambino”, ha raccontato Francesco: “Tante volte per noi lo Spirito Santo è come se fosse una persona che non conta”, ha denunciato. “Lo Spirito Santo è quello che ti dà vita all’anima, fatelo entrare!”, l’esortazione del Papa: “Non ha niente di paralitico, è quello che porta avanti la Chiesa. Lo Spirito Santo è discernimento in azione, presenza di Dio in noi, è il dono, il regalo più grande che il Padre assicura a coloro che lo chiedono. È interessante portare la vita con lo Spirito Santo: lui ti cambia, ti fa crescere”. La Liturgia delle Ore, infatti, “fa iniziare i principali momenti di preghiera della giornata con questa invocazione: ‘O Dio vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto’. ‘Signore, aiutami!’, perché da solo non posso andare avanti, non posso amare, non posso vivere… Questa invocazione di salvezza è la richiesta insopprimibile che sgorga dal profondo del nostro essere. Il discernimento ha lo scopo di riconoscere la salvezza operata dal Signore nella mia vita, mi ricorda che non sono mai solo e che, se sto lottando, è perché la posta in gioco è importante”. “Lo Spirito Santo è sempre è con noi”, ha assicurato ancora a braccio il Papa: “Padre, ho fatto una cosa brutta’, parla allo Spirito che è con te, non dimentica il dialogo con lo Spirito Santo. ‘Sono in peccato morale’, non importa, parla con lui, così ti aiuta a perdonare. Con questi aiuti, che il Signore ci dà, non dobbiamo temere. Andiamo avanti, con coraggio e con gioia”.

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