“Restiamo in attesa di quelli che saranno i decreti attuativi che dovrebbero coinvolgere anche il terzo settore: al momento, il provvedimento sul Reddito alimentare sembra ispirarsi a quanto Banco Alimentare sta facendo dal 2003 con il programma Siticibo attivo in oltre 900 Comuni in Italia”. Così Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare, commenta l’introduzione del Reddito alimentare previsto nella Legge di bilancio in discussione in Parlamento. “Nell’anno in corso – prosegue Bruno – su 110mila tonnellate distribuite da Banco Alimentare, circa 20mila, oltre il 18 %, sono il frutto di cibo recuperato da 1.800 punti vendita della Gdo e distribuito nel rispetto delle norme di igiene alimentare”.
Tracciando il bilancio dell’anno che sta per concludersi Bruno afferma che “siamo preoccupati per la situazione che stiamo vedendo nel nostro Paese con sempre più persone e famiglie che si trovano in povertà assoluta o che rischiano di scivolarci nonostante abbiano un lavoro”. “Dall’inizio dell’anno – spiega il presidente della Fondazione Banco Alimentare – sono state 85.000 in più le richieste ricevute dalle 7.600 strutture caritative che sosteniamo in tutta Italia: si tratta di un aumento consistente di richieste che ha fatto salire a 1.750.000 le persone che aiutiamo. Si tratta sempre più di italiani, di famiglie con figli in cui la presenza di un reddito non garantisce più la possibilità di arrivare alla fine del mese con le proprie forze. E questo a fronte di una situazione che conferma le stime dell’anno di meno 8% rispetto al 2021 del cibo recuperato e redistribuito”.
La rete delle 21 Organizzazioni territoriali Banco Alimentare – viene evidenziato – ha portato avanti nel 2022 l’attività quotidiana di recupero e redistribuzione degli alimenti, facendo fronte non solo all’aumento delle richieste di aiuto ma anche all’aumento del 45% dei propri costi di gestione tra logistica, trasporti ed energia elettrica e al calo del 30% delle donazioni economiche da aziende e privati. “È importante anche nel 2023 dare continuità al sostegno che da 33 anni forniamo alle strutture caritative con noi convenzionate, riuscendo a mantenere gli stessi livelli del 2022 – conclude Bruno –. Non cerchiamo solo donazioni ma partnership con aziende, enti e istituzioni e cercheremo di promuoverle sempre di più nel corso del nuovo anno”.