Da questa mattina nell’atrio di Palazzo vescovile di Prato c’è una speciale Natività. Si tratta di un’opera realizzata dall’architetto e artista pratese Giuseppe Guanci, che rimarrà in mostra fino al giorno dell’Epifania. A inaugurare l’esposizione è stato il vescovo Giovanni Nerbini insieme all’autore.
Giuseppe Guanci ha dato forma a Gesù Bambino usando un sottilissimo filo metallico, secondo la sua originale tecnica, chiamata “Tessoforme”. La caratteristica di questo stile è quella di lavorare sul vuoto della materia e non sul “pieno”, come si fa tradizionalmente. Le sue Tessoforme circoscrivono e disegnano le figure, come una sorta di tessuto tridimensionale, secondo uno stile che vuol essere un omaggio alla città del tessile. In questa interpretazione della Natività, Guanci ha rappresentato Gesù Bambino sorretto da quattro mani, che sottintendono alla presenza di Maria e Giuseppe. “È una metafora della protezione e cura che ogni padre e ogni madre dispensano al proprio figlio – ha spiegato l’artista – e allo stesso tempo costituiscono iconograficamente anche la culla di paglia, simboleggiata dal color giallo oro delle mani”. Il vescovo Nerbini ha ringraziato Giuseppe Guanci per questa collaborazione e ha invitato i pratesi a fermarsi all’ingresso di Palazzo vescovile per ammirare l’opera esposta.