Perù: sale a 26 il bilancio delle vittime per le proteste. Mons. Piñeiro (Ayacucho), “no a odio e risentimento nei nostri cuori”

Sale a 26 il bilancio delle vittime delle proteste in Perù, in corso in tutto il Paese e soprattutto nella zona andina meridionale (in particolare nelle città di Ayachuco, Arequipa, Pun, Cusco). Lo hanno reso noto le autorità peruviane. Quattro agenti di Polizia si trovano ricoverati in terapia intensiva. “Da parte dell’Esecutivo, condanniamo la violenza contro i coraggiosi agenti di polizia, che con grande dedizione al servizio cercano di ripristinare l’ordine interno. Ribadiamo l’impegno del governo a garantire la piena assistenza ai circa 300 poliziotti feriti, quattro dei quali sono in terapia intensiva”, si legge sul profilo Twitter del Consiglio dei ministri.
In un video, mons. Salvador Piñeiro, arcivescovo di Ayachuco (dove si registra una decina di morti e numerosi feriti), ha chiesto di porre fine alle violente proteste in città e nei dintorni. “Siamo costruttori di pace. Che non ci siano più odio, risentimento e ingiustizia nei nostri cuori. Dobbiamo scommettere su questo Perù che amiamo, per riconciliarci. Tutti i peruviani sono fratelli e sorelle”, ha detto.
Ha anche chiesto che la “saggezza divina” illumini i nostri leader e tutti i cittadini a cercare la reciproca comprensione. “Non siamo qui per il confronto”, ha sottolineato

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