Si è messa in moto la macchina dell’assistenza del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – Cisom in favore delle persone senza dimora che si trovano ad affrontare il freddo nei mesi invernali. In Italia ci sono più di 50.000 senzatetto, tra i quali nei primi 11 mesi dell’anno sono state registrate 325 morti legate alle condizioni di precarietà in cui vivono. Da oltre dieci anni i volontari del Cisom hanno avviato, in diverse regioni, progetti e iniziative per garantire il diritto alla salute delle persone che vivono una grave marginalità sociale. In molte città, il Cisom è presente con le Unità di strada, squadre di volontari, medici e infermieri che, 365 giorni all’anno, sono presenti nelle zone delle città maggiormente frequentate dai senza dimora prendendosi cura di loro, monitorando il loro stato di salute e, se necessario, fornendo anche un primo soccorso, distribuendo pasti e bevande calde, coperte nei mesi più rigidi, kit per l’igiene personale e, cosa altrettanto importante, quel calore umano che va ben oltre il bisogno di beni materiali. “Da quando è esplosa la pandemia sempre più persone si rivolgono a noi chiedendo aiuto – dichiara Gerardo Solaro del Borgo, presidente del Cisom –. Tra vecchie e nuove povertà, sono tanti coloro che prima, seppur a fatica, riuscivano ad arrivare a fine mese con le proprie forze, ma adesso non ce la fanno più. C’è chi si ritrova a vivere in strada a seguito di tensioni familiari non risolte; chi ha perso l’occupazione e fatica a rientrare nel mondo del lavoro; chi, non riuscendo a pagare l’affitto di casa, ora è costretto a dormire in macchina. Tra di loro ci sono anche molti giovani”. Tra le città dove sono attivi i servizi, progetti e iniziative: Torino, Milano, Monza e Seregno, Brescia, Pescara, Siracusa, Vicenza, Padova, Treviso e Belluno, Firenze, Livorno, Lucca, Montemurlo, Pistoia. Per garantire la continuità delle proprie attività e la qualità degli interventi, il Cisom rilancia l’invito a diventare volontari.