“Nessuno di voi deve perdere la propria dignità, nessuno si merita di essere disprezzato e di sentirsi scartato. Con il suo perdono Dio vuole aiutarvi a cambiare la vostra vita, e il respiro della speranza non può essere soffocato da niente e da nessuno. È la forza per andare avanti”. Lo ha affermato il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, incontrando i detenuti nella cappella della casa circondariale di via Dante. Con loro, hanno partecipato alla tradizionale liturgia della Parola in prossimità del Natale il personale della struttura, i rappresentanti della Magistratura di sorveglianza, delle istituzioni e delle forze dell’ordine, oltre ai volontari.
Attualmente i reclusi a Bolzano sono un centinaio: a loro mons. Muser ha ricordato che “Gesù nel mistero del Natale si china verso l’uomo. Di più: Dio si fa uomo. Questa è la novità e anche la bellezza del Natale”. Proprio alla luce di questa identificazione di Gesù con l’umanità, ha proseguito monsignor Muser, “fare del bene agli altri, portare umanità e rispetto nei diversi ambiti della nostra società e ad ogni persona vuol dire onorare Dio. Non abbiamo bisogno di una società perfetta, ma di una società umana”. Ai detenuti il vescovo ha poi augurato di poter fare “l’esperienza concreta che ci sono persone che vi stanno vicino, che non vi dimenticano anche durante la vostra permanenza qui” e li ha incoraggiati a pensare al domani, “perché la storia che guarda al futuro è ancora tutta da scrivere, con la grazia di Dio e con la vostra personale responsabilità. Imparando dagli sbagli del passato si può aprire un nuovo capitolo della vita”.
Infine il vescovo ha ringraziato quanti nella casa circondariale “si adoperano ogni giorno per tenere accesa la luce della speranza. So che il vostro non è un servizio facile, ma vi esorto – anche nei momenti più complicati – ad essere sempre testimoni di misericordia”. Un grazie speciale del vescovo è andato a tutti i volontari che operano nella struttura, “tante persone che danno un volto alla carità”.