Lavoro: Acli, “accogliamo l’appello del Papa a essere ‘voce di chi non ha voce’”

“Parlando oggi ai delegati della Cgil che per la prima volta nella sua lunga storia è stata ricevuta in udienza in Vaticano, Papa Francesco ha ricordato in primo luogo che ‘non c’è sindacato senza lavoratori e non ci sono liberi lavoratori senza sindacato’: può sembrare un’ovvietà, ma è un dato di fatto che non vi è alcun tipo di libertà nel lavoro se non c’è la possibilità per i lavoratori di associarsi liberamente per difendere i propri interessi. E tutte le associazioni di lavoratori – non solo i sindacati propriamente detti, ma anche le associazioni come le Acli – non possono dirsi tali se perdono di vista i bisogni dei lavoratori intesi come donne ed uomini concreti”. Lo sottolineano, oggi pomeriggio, in una nota le Acli.
E questo perché, come ha ribadito il Papa, “il lavoro costruisce la società”, “ne è l’aspetto centrale, la plasma, la rende feconda, poiché è l’espressione dell’intelligenza, della passione, della fatica di esseri umani fatti di carne ed ossa, che vanno tutelati contro i rischi che derivano dal lavoro stesso, a partire dagli infortuni, come da tutte le altre minacce contro la loro dignità, che è la parola intorno a cui ruota tutto l’insieme delle situazioni che oggi concernono il lavoratore, la sua giusta retribuzione, la possibilità di non essere sfruttato, il rispetto della distinzione fra tempo del lavoro e tempo di vita, la lotta contro ogni forma di discriminazione e di abuso…”, proseguono le Acli, che vogliono “raccogliere l’appello del Papa agli amici e compagni della Cgil e di tutte le Confederazioni sindacali di essere ‘voce di chi non ha voce’”, ringraziandolo “una volta di più per il suo instancabile ministero volto alla promozione della giustizia e della pace in uno spirito autenticamente evangelico”.

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