L’interdizione al “signor” Alessandro Minutella da tutte le chiese e realtà ecclesiali della diocesi di Vicenza e la proibizione di tenere predicazioni o incontri di catechesi. Sono le indicazioni del vescovo Giuliano Brugnotto al clero e ai fedeli della diocesi relativamente agli incontri proposti in Veneto dal Minutella e da fra’ Celestino della Croce. Minutella, “già presbitero dell’arcidiocesi di Palermo, scomunicato il 18 agosto 2018 per aver assunto ripetutamente posizioni radicalmente contrarie alla fede e all’unità della Chiesa, è stato dimesso dallo stato clericale in data 13 gennaio 2022 in quanto scismatico”, spiega Brugnotto in una nota. Di qui, sulla scorta degli analoghi provvedimenti del patriarca di Venezia e dei vescovi di Padova e Treviso, anche il vescovo di Vicenza, “per il bene dei fedeli affidati alla sua cura pastorale, ritiene utile e doveroso ricordare che” per le ragioni esposte, Minutella “non può celebrare sacramenti e sacramentali e perciò non deve essere a nessun titolo accolto nelle nostre chiese e realtà ecclesiali per tenere predicazioni o incontri di catechesi”. Medesima proibizione a fra’ Celestino della Croce (civilmente Pietro Follador), attualmente incardinato nella diocesi di Patti (Messina), che ha ricevuto dal suo vescovo la proibizione di svolgere il ministero presbiterale in pubblico per le sue posizioni apertamente in linea con quelle del Minutella, “cui si aggiunge la revoca della facoltà di udire le confessioni e impartire l’assoluzione sacramentale ai fedeli, nell’ambito del territorio della diocesi (cfr. can. 974 § 2 Codice di diritto canonico)”.
Parroci, rettori di chiese, amministratori parrocchiali e superiori di Istituti religiosi della diocesi di Vicenza hanno quindi l’obbligo di non concedere a Minutella e fra’ Celestino della Croce luoghi di culto o altri spazi sia interni che esterni di proprietà di enti ecclesiastici. Dal vescovo Brugnotto anche l’invito ai fedeli “a non prendere parte, tanto meno ad ospitare, qualsiasi evento che preveda la presenza e l’intervento” dei due, e ad “intensificare la preghiera per l’unità e la concordia nella Chiesa, perché crescendo la comunione ecclesiale, i cristiani possano favorire la crescita e la diffusione della pace e della fraternità nel mondo”.