Le trasformazioni del clima mettono l’umanità di fronte a un “bivio”, che ci costringe ad agire con urgenza per rivedere “il modo in cui organizziamo le nostre economie”, ed a puntare su “investimenti e innovazione” per evitare il “rischio di un’immensa distruzione”. Nicholas Herbert Stern – autore del primo rapporto sugli aspetti economici del cambiamento climatico, pubblicato nel 2006 e noto in tutto il mondo con il nome di “Stern Review”, professor of Economics and Government e direttore del Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment alla London School of Economics and Political Science e alla guida dell’India Observatory – ha indicato la strada da imboccare per “reagire al cambiamento climatico in termini di azione economica e politica£ nella lectio cathedrae magistralis dal titolo “Towards a new approach to development and growth: the economics of action on climate change”, pronunciata oggi a Milano nell’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Ateneo.
“Dobbiamo investire per cambiare i nostri sistemi energetici, il modo in cui organizziamo i trasporti e il funzionamento delle nostre città. Dobbiamo cambiare i nostri sistemi di utilizzo del territorio, compreso il ripristino delle terre e delle foreste degradate”, ha detto ancora Stern. Di qui un appello: “Abbiamo davvero tra le mani una nuova storia di crescita, ma dobbiamo agire velocemente e con forza per arrivarci. Il nostro compito, come analisti e accademici, è quello di esporre al meglio le ragioni dell’azione e di impegnarci direttamente, nel modo più chiaro possibile, con i responsabili politici e con il pubblico in generale. Questo può e deve essere il cuore del nostro lavoro per trasformare ciò che possiamo fare in ciò che faremo”. Da questo punto di vista, “penso che l’Europa, la prima grande regione ad agire sul clima, possa e debba essere leader in questa azione internazionale”.
“Solo un’azione concordata tra politica e scienza (economica) può aiutare a trovare soluzioni alle crisi nelle quali siamo immersi. Ciò vale non solo per i problemi ambientali, ma per tutti gli ambiti del vivere sociale: basti pensare alla gestione della pandemia e, per molti versi, anche alla guerra in Ucraina” ha osservato il rettore della Cattolica Franco Anelli.