“Sono vicino nella preghiera alla famiglia di Siniša”. Lo afferma il cardinale arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, che, appena appresa la notizia della morte di Siniša Mihajlović, ha espresso a nome della Chiesa di Bologna vicinanza nella preghiera, cordoglio e partecipazione al dolore della moglie, dei figli e della famiglia. E ha rivolto un pensiero anche a tutti i bolognesi che in questi anni hanno conosciuto la sua testimonianza, in particolare il mondo sportivo, i giocatori, i dirigenti del Bologna Football Club, i medici e il personale sanitario che lo hanno seguito. “In questi anni – racconta l’arcivescovo – l’ho incontrato più volte e abbiamo stabilito un rapporto di amicizia. Mi mandò persino un saluto in occasione di una trasmissione televisiva. Ricordo che mi raccontò sin dall’inizio della sua malattia, parlandone da uomo vero, e confidò la sua fatica e vulnerabilità. Disse, ricordando quando si recò a Medjugorje, ‘ho pianto come un bambino e sono diventato uomo’”. “Mi hanno colpito la sua forza e sensibilità, la sua testimonianza nella prova e nella vita”, rivela il card. Zuppi, secondo cui Mihajlović “ha saputo trasmettere i valori in cui credeva anche nell’attività sportiva, a cui con passione si è dedicato fino all’ultimo. In lui la voglia di lottare nella vita e in campo si univa a quella di fare squadra e di essere guida per i suoi giocatori. Molti cittadini e tifosi hanno pregato per lui anche recandosi in pellegrinaggio alla Madonna di San Luca, alla cui protezione ora, nella preghiera, lo affidiamo”.