Più di quattrocento persone – tra romeni e operai immigrati nepalesi – hanno partecipato, a metà dicembre, a una raccolta particolare di uva speciale sulle colline di Tăuni, un piccolo villaggio nella contea di Alba, nella zona centrale della Romania. L’azione è durata circa quattro ore e si è svolta su undici ettari di vigna, a una temperatura di 10 gradi sotto zero. L’uva era ghiacciata e il vino che ne sarà ottenuto è conosciuto come “eiswein”, il vino di ghiaccio, ma i romeni lo chiamano anche “vino da messa” o “vino papale”. Infatti, Papa Francesco, durante la sua visita in Romania, nel 2019, ha celebrato il 2 giugno, a Blaj, con l’eiswein romeno. “Per noi è stata una grande gioia, anche perché abbiamo continuato a offrire al Papa questo vino per la messa: lo inviamo ogni anno in Vaticano”, ha dichiarato per la pubblicazione romena Alba24 il proprietario della Cantina Jidvei – l’unica a produrre eiswein romeno – Claudiu Necşulescu. “È un vino d’eccezione – spiega Necşulescu –, non riusciamo a produrlo ogni anno, perché ci vogliono certe condizioni meteorologiche per la maturazione ottima dell’uva di ghiaccio”. Infatti, quest’uva specialmente destinata dal viticultore per il vino di ghiaccio, si raccoglie in una sola giornata all’anno, a -8° e in maniera veloce, dopo tre giorni consecutivi di temperature sotto zero: i chicchi arrivano ancora ghiacciati in cantina e sono subito processati, per poter ottenere la concentrazione necessaria di zucchero, circa 400 grammi al litro.