“I migranti danno alla società e all’economia europea un contributo indispensabile” e per questo è necessario che “i responsabili politici europei facilitino la mobilità umana e la migrazione dei lavoratori, nel rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori migranti”. Lo sostiene Caritas Europa che in vista della giornata internazionale dei migranti ha pubblicato una dichiarazione sul “contributo positivo dei migranti all’Europa”, dichiarazione che muove dal mettere in evidenza il fatto che “i cittadini di Paesi terzi rappresentano solo il 5,3% della popolazione dell’Ue”. Diversi settori, come l’agricoltura, l’istruzione, la sanità, l’assistenza e la pulizia “non sarebbero in grado di funzionare senza i lavoratori migranti, compresi quelli privi di documenti”. A fronte di ciò, in molti Paesi i migranti contribuiscono più in tasse e contributi sociali di quanto i governi spendano per la loro protezione sociale, salute e istruzione. Inoltre le sfide demografiche e la carenza di forza lavoro “rendono più evidente la necessità di facilitare l’ammissione di lavoratori stranieri con tutti i tipi di competenze, comprese quelle basse e medie”. Caritas Europa torna a denunciare il fatto che i canali migratori regolari “sono limitati, soprattutto per coloro che non sono altamente qualificati”, o limitanti per ragioni burocratiche e strettoie di vario genere. Tutto ciò contribuisce ad alimentare la migrazione irregolare e quindi lo sfruttamento. Da qui l’appello ai decisori politici di “espandere i percorsi regolari di migrazione di manodopera per tutti i livelli di competenza”, e di adottare misure che “mettano al centro i diritti dei lavoratori e la lotta allo sfruttamento”, con politiche migratorie che garantiscano che “la mobilità sia vantaggiosa per tutti i Paesi coinvolti”.