Nuovi focolai di incendi boschivi continuano a colpire l’area centrale del Cile, nel mezzo dell’intensa ondata di caldo estivo che si registra nel Paese. Mercoledì c’è stato un incendio a Curacaví, a 46 chilometri dalla capitale Santiago. Le fiamme sono state registrate nella tenuta di Carén e sono stati colpiti 1.500 ettari di vegetazione. In questo periodo estivo le autorità hanno rilevano 1.760 focolai, con un calo del 7% rispetto all’anno scorso, ma con un aumento considerevole di superficie interessata (circa ventimila ettari, il doppio dello scorso anno). Le regioni maggiormente interessate sono Maule, Valparaíso, Metropolitan, O’Higgins e Maule, tutte situate nella zona centrale del Paese. Dopo i recenti incendi boschivi che hanno colpito la regione e il Paese, la Caritas di Valparaíso lancia un forte appello alla responsabilità, perché il 99% degli incendi boschivi sono causati dall’uomo; per negligenza, disattenzione nell’uso del fuoco o per scopi dolosi, come ha detto il direttore della Caritas di Valparaíso, il diacono Leonardo Cordova, che aggiunge: “L’estate non è ancora iniziata e nella nostra regione si sono già verificati diversi episodi di allarme rosso. Aiutiamo a prevenire: non accendiamo mai fuochi nella stagione calda, non bruciamo rifiuti, non lasciamo bottiglie o vetri a contatto con la vegetazione secca o in prossimità di prati. Abbiamo avuto 14 anni di siccità e quindi c’è molta vegetazione secca, con un alto rischio di generare incendi. Oltre a questo, è molto importante essere consapevoli della necessità di prendersi cura dell’acqua. L’acqua diventerà ogni giorno più scarsa”. A più livelli, la Caritas cilena promuove da anni corsi e iniziative di educazione e prevenzione. In particolare, Caritas Cile e il Corpo forestale nazionale (Conaf) hanno presentato un progetto per ridurre il rischio di incendi boschivi. L’iniziativa, partita dalla regione di Ñuble, è ora focalizzata sulle città di Quilpué, Viña del Mar, Valparaíso e Villa Alemana.