La Conferenza episcopale argentina (Cea) ha ufficializzato ieri, in occasione dei lavori del proprio Comitato permanente, la pubblicazione del documento “Criteri normativi e itinerario formativo per l’istituzione di ministri catechisti laici nella Repubblica argentina”. Il documento, che rappresenta l’applicazione a livello nazionale del motu proprio “Antiquum ministerium”, attraverso il quale veniva istituito il ministero del catechista, è stato presentato da mons. Oscar Ojea, vescovo di San Isidro e presidente della Cea, mons. Gabriel Antonio Mestre, vescovo di Mar del Plata e presidente della Commissione per la Catechesi dell’episcopato, e Laura de Isla, dell’Istituto Superiore di Catechesi dell’Argentina (Isca). “Papa Francesco ha sempre avuto un occhio di riguardo per i ministeri laici, e in modo particolare per il ministero del catechista – ha sottolineato monsignor Ojea -. Lo ha ricordato in molte omelie, era sempre presente in lui, anche citando e nominando i suoi catechisti a livello personale”, ha aggiunto.
“Abbiamo cercato di rispondere a quello che il Papa stesso solleva nel testo del motu proprio, il tema dell’unità e della diversità dei ministeri della Chiesa che oggi si riflettono in questo testo”, ha detto mons. Mestre. A sua volta, la direttrice dell’Isca, Laura de Isla, ha condiviso gli aspetti più specifici del documento. Sottolineando che il testo ha due parti, ha ricordato che c’è “una prima parte dedicata ai criteri di discernimento, a come accompagnare la scelta dei candidati, e una seconda parte che propone l’itinerario formativo”. Ha inoltre ricordato che “i candidati saranno uomini e donne che rispondono ai criteri stabiliti, che hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione, un’età minima di 30 anni, un minimo di cinque anni di esperienza pastorale ecclesiale, hanno completato l’itinerario formativo e soddisfano un criterio di stabilità”.