“Quello dei abusi è un grande e grave problema sociale, non soltanto un grave problema di alcuni preti nella Chiesa”. Lo ha detto padre Angel Fernandez Artime, incontrando 30 giornalisti a Torino, in un viaggio organizzato dai salesiani nei luoghi di don Bosco, a partire dal Valdocco, dove tutto è iniziato. E proprio da qui, rispondendo alle domande dei giornalisti, Artime ha precisato: “per noi che abbiamo scelto di dedicare tutta la nostra vita al bene dei ragazzi, anche soltanto un caso di abuso ui minorenni è terribile. Per quanto riguarda noi salesiani, qualunque caso che ci arriva non lo lasciamo dormire: si fa subito un processo sul posto in cui è accaduto per chiarire. Poi si presenta il vaso alle autorità di Roma”. “In tante nazioni ci sono tante situazioni in cui ci si approfitta di questi fatti per fare un buon affare”, ha argomentato il religioso: “altre volte arrivano denunce per persone morte che non possono più difendersi. In altri casi, invece, le vittime cercano giustizia per una loro riabilitazione morale. È importante assicurare la giustizia per le vittime, ma se una persona è innocente gettarlo in pasto al pubblico è profondamente ingiusto, perché la sua reputazione non sarà più come prima. Noi crediamo tantissimo nella giustizia riabilitativa: bisogna incontrare le vittime, vedere i loro bisogni e quali richieste fare alla giustizia”. “Il 38% degli abusi avviene in famiglia o in ambiti vicini alla famiglia”, ha poi ricordato Artime: “In tutte le nostre nazioni, gli abusi sono un serio problema sociale e globale, ma ancora non riusciamo a coglierlo in tutte le sue dimensioni”. Interpellato sulle “colonizzazione ideologiche” e sul tema del “gender”, il rettor maggiore dei Salesiani ha ricordato che “la cosa più importante è il rispetto della persona. Non si possono trattare questi temi così delicati in un modo superficiale. La persona è la cosa più sacra che abbiamo: la Chiesa deve essere capace di misericordia, di ascolto, di accoglienza, di comprensione, il che non significa benedire o giustificare tutto”.