“Oggi ricordiamo, nel suo settantasettesimo anniversario della salita al cielo, il venerabile padre Daniele Coppini da Torricella: in cammino verso il riconoscimento ufficiale della santità. Un documento attesta un efficace ritratto spirituale del cappuccino: pio, acuto, pieno di fiducia e infermo nel corpo ma forte nello spirito. Secondo una testimonianza, dal comportamento della gente verso la sua salma si è data l’impressione di essere stimato come un santo”. Così si è espresso il vescovo emerito di Reggio Emilia, mons. Adriano Caprioli, nell’omelia della solenne concelebrazione eucaristica vespertina presieduta domenica 11 dicembre nella chiesa dei padre cappuccini in occasione dei 77 anni dalla morte di padre Daniele, apostolo dei malati e dei poveri.
Il presule ha poi aggiunto: “Non è scontato mantenere la fede di questi tempi. Ci vuole molta perseveranza e molta fiducia. Facciamo come Padre Daniele. Diventiamo un esempio per chi ha fede e infondiamo speranza a chi non ne ha. Uniamo le nostre preghiere per riporle nelle mani di questa valorosa figura che ha mantenuto e custodito per tutta la vita la propria devozione per il Signore in modo sereno, lieto ed obbediente”. La messa era stata introdotta da padre Lorenzo Volpe, superiore della fraternità cappuccina reggiana, che ha sottolineato del confratello cappuccino la santità, la continua assistenza agli ammalati, l’attenzione ai poveri e la vita passata in confessionale. Il religioso, spentosi il 10 dicembre 1945 e il cui ricordo è ancora vivo in tanti, è stato anche il confessore del vescovo Eduardo Brettoni e della reggiana madre Giovanna Ferrari, fondatrice delle Missionaria Francescane del Verbo Incarnato. La celebrazione è stata molto partecipata – tra i concelebranti don Luca Grassi parroco dei Santi Agostino, Stefano e Teresa -; i canti sono stati animati dal coro “Santa Maria di padre Remigio”.