“Comunicare il sociale: 40 anni di presenza del Ceis a Modena e in Emilia-Romagna”. È il titolo dell’evento, il primo di una serie in programma anche nel 2023 e arricchiti da una pubblicazione, che oggi, nella sala del Consiglio comunale di Modena, ha celebrato il quarantennale della Fondazione Ceis onlus. Nel suo intervento mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, ha affermato: “Libertà, uguaglianza, fraternità: questi tre valori tornano sempre nell’attività del Ceis. Le dipendenze riducono fortemente la libertà e la dignità della persona: è come trovarsi al guinzaglio e l’opera del Ceis contribuisce a eliminare questo guinzaglio. La disuguaglianza è poi motivo di povertà ed esclusione sociale, anche qui il Ceis contribuisce alla crescita sociale. La fraternità, infine, è il cuore che si mette per rendere concreta la libertà e l’uguaglianza e il Ceis la mette in pratica attivando reti ad ogni livello, tra le famiglie, gli operatori e le comunità dei territori in cui opera e attivano nelle persone le risorse, le zone buone, in qualsiasi condizione esse si trovino”.
Per Luciano Squillaci, presidente della Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict), “quaranta anni sono tanti per una realtà che opera nel Terzo Settore. L’importanza dell’attività del Ceis è nella visione di mondo e di uomo che costruisce, nella responsabilità che si assume in un ruolo che è di reale servizio pubblico. Gli alberi si riconoscono dai frutti ed essi sono sotto gli occhi di tutti, sono i volti e le storie di tutte le persone che hanno incrociato il cammino di Ceis in questi 40 anni”.
Nelle concludere l’evento padre Giuliano Stenico, presidente della Fondazione Ceis onlus, dopo aver ripercorso le tappe che hanno caratterizzato, dalla nascita ad oggi, i quarant’anni del Ceis, ha sottolineato il ruolo delle istituzioni, dei servizi sociali e del privato sociale, oltre alla necessità di andare oltre la “market society e costruire il community welfare… Seguendo il principio della sussidiarietà circolare, la Fondazione Ceis investe sulla costruzione di un rapporto con i Servizi e gli altri enti del privato sociale che contribuisca a rendere la società civile, nei suoi diversi aspetti ed ambiti, più consapevole, partecipata e solidale in ordine anche alla promozione di una cittadinanza attiva e responsabile. Il rinascimento del welfare richiede e promuove un nuovo primato della politica sull’economia: una politica evoluta per un’economia partecipata e cooperativa. Un nuovo welfare è possibile in una prospettiva di economia civile che a sua volta è favorita da un nuovo welfare. Deve mirare ad un’economia cooperativa, partecipata, democratica, in cui le relazioni economiche promuovono la solidarietà tra gli attori”.
Prima delle conclusioni di padre Stenico, è stato presentato il nuovo sito “La nostra storia: 40 anni di Ceis”.