Nel pomeriggio del 12 dicembre i vescovi della Conferenza episcopale campana (Cec) hanno incontrato, presso la sede della Conferenza episcopale regionale a Pompei, i referenti diocesani del cammino sinodale. “Esperienza forte di preghiera, di dialogo, condivisione, ascolto tra un laicato fortemente motivato e i pastori delle Chiese della Campania – si legge in una nota diffusa oggi -. L’ascolto e il dialogo vicendevole hanno registrato, innanzitutto, i segnali positivi di una risposta all’appello di mettersi insieme in cammino. Nella Regione i cantieri di Betania hanno prodotto interesse e hanno suscitato nuovi laboratori di incontro e di ascolto: la questione ambientale, il dialogo come via di crescita, la pietà popolare, la legalità, il mondo dei giovani”.
Pastori e referti hanno ancora una volta riaffermato “la necessità di non vivere il cammino sinodale come strategia o rifacimento esteriore di vecchi modi di governare, piuttosto come vera proposta di una nuova esperienza di Chiesa”.
Non poteva mancare, ricorda la nota, “il racconto della Chiesa di Ischia, duramente provata dalla tragedia dei movimenti franosi e dalla perdita di vite umane, in quel contesto il camminare insieme è diventato aiuto, sostegno e solidarietà”.
Da più parti è stato condiviso “il rinnovato appello dei giovani per una Chiesa più prossima alle loro attese, con un linguaggio comprensibile e senza pregiudizi”.
Il presidente della Conferenza episcopale campana, mons. Antonio Di Donna, ha poi concluso con una riflessione sulla “grande opportunità che il cammino sinodale offre alla Chiesa per essere ancora casa accogliente”, sottolineando che “lo sforzo di rivitalizzare gli organismi ordinari di comunione e di partecipazione” può essere “il segno di una rinnovata sinodalità”. Inoltre, ha ricordato che “è urgente abitare il presente con i suoi limiti, ma anche con le sue opportunità, senza essere ossessionati dai risultati”. “Ciò che sta emergendo con forza è la questione giovanile, il recupero del dialogo con categorie professionali e gruppi di persone, con i quali è necessario non perdere di vista la radicale questione del nostro tempo: l’impegno dell’evangelizzazione, l’amore e la prossimità di Dio e la Chiesa come luogo per fare esperienza dell’unità e della comunione”, conclude la nota.