In Italia, a fine giugno 2022, vivevano poco meno di 296mila rifugiati, compresi i 171.000 profughi ucraini (settembre ‘22): una cifra che equivale a 5 persone ogni 1000 abitanti. Alla stessa data i rifugiati in Francia erano 613mila e in Germania 2.235.000. “Viene così da chiedersi chi dovrebbe prendersi i migranti da chi, per restare al livello dell’attuale dibattito nell’Ue – si legge nel report della Migrantes -. Piuttosto, occorrerebbe discutere del fatto che le persone che sbarcano sulle nostre coste, a differenza di molte altre che chiedono protezione nell’Europa continentale, devono essere prima salvate da un mare pericoloso con missioni di soccorso degne di questo nome e dovrebbe essere loro risparmiato l’inferno di Libia: qui sì, è vero che l’Italia non può farcela da sola”. Alla fine di ottobre 2022 si trovavano in accoglienza in Italia 103.161 fra richiedenti asilo, rifugiati e migranti. L’incidenza degli esiti positivi varia moltissimo a seconda delle cittadinanze d’origine: nel 2022 si passa dall’8% per quella tunisina al 95% per quella afghana e al 94% per quella ucraina. Molto basse le incidenze per le tre cittadinanze principali: Pakistan 34%, Bangladesh 20,5% e Nigeria 41%. 18.801 sono i minori stranieri non accompagnati (Msna) “presenti e censiti” in Italia alla fine di settembre 2022: erano 9.661 alla stessa data dell’anno scorso (+ 94%). Nel 2022 sono arrivati soprattutto dall’Ucraina (6.000, quasi la metà del totale) e poi da Egitto (1.600 circa), Afghanistan, Tunisia, Albania, Bangladesh, Pakistan, Kosovo. La percentuale di riconoscimento del diritto d’asilo per i minori è nettamente superiore: quasi il 74% nel 2022, contro il 45% generale. La metà dei minori stranieri che viaggiano soli sono afghani.