In Ucraina sarà estremamente difficile sopravvivere a un inverno senza energia e con temperature che possono scendere a-20°. Per questo la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha approvato un pacchetto di aiuti per contrastare la crisi energetica. “Gli attacchi missilistici russi e l’arrivo dell’inverno nelle regioni prive di infrastrutture per il riscaldamento causeranno un drastico numero degli sfollati interni. Chi ne farà le spese saranno anzitutto i bambini e le donne i cui mariti sono coinvolti o vittime del conflitto in corso”, commenta Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia. Secondo il governo ucraino, il 50% degli impianti energetici è stato distrutto. La fondazione ha approvato una serie di iniziative allo scopo di fornire stufe a legna e generatori, tra cui 40 piccoli generatori per l’Esarcato di Donetsk, lo stesso che ha denunciato l’arresto di due suoi sacerdoti da parte delle truppe russe. Si prevede inoltre di cambiare gli impianti di riscaldamento in tre parrocchie, due conventi per religiose, una residenza vescovile, una casa parrocchiale e il seminario di Ternopil. Acs acquisterà stufe a legna in particolare per la diocesi di Kharkiv-Zaporizhia, nell’est dell’Ucraina, a soli 30 km dal confine russo, dove gli inverni sono particolarmente rigidi. La preoccupazione per il freddo dell’inverno ha spinto il vescovo della diocesi latina di Kharkiv-Zaporizhia a chiedere aiuto ad Acs. “Sarà una grande sfida riscaldare le case e cucinare il cibo, perché non tutti hanno accesso all’elettricità o al gas. Molte persone sono venute da noi chiedendo aiuto”, racconta mons. Pavlo Honcharuk. Di fronte alla carenza di elettricità e gas, molti stanno cercando di passare a sistemi di riscaldamento diversi. Il rettore del seminario di Ternopil, Padre Ivan Rymar, è uno dei tanti che hanno chiesto aiuto per passare dal gas naturale al pellet combustibile, fatto di trucioli di legno compressi.