Spazio: mons. Paglia (Pav), “luogo della cooperazione internazionale, sia libero da armamenti”

“Lo spazio è il luogo della cooperazione internazionale, deve essere libero da armi e armamenti, è una nuova frontiera per la scienza e per il futuro delle prossime generazioni. Per i credenti è il luogo da dove proviene l’annuncio di Dio. Lo spazio deve essere interdetto all’azione colonizzatrice e distruttiva di conflitti armati. Noi credenti preghiamo perché si faccia la volontà di Dio in cielo come in terra: la volontà di Dio è che l’impegno per allontanare i venti di guerra sulla terra, comprenda anche la protezione dei cieli che sono alla nostra portata”.
Questo il passaggio centrale dell’intervento di mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, nella cerimonia di apertura del New Space Economy Expoforum, a Roma, appuntamento annuale sugli impatti economici del settore spaziale, su ciò che guida la rapida evoluzione del coinvolgimento istituzionale e privato nel New Space.
“La possibilità reale di allargare i confini della Terra allo spazio cosmico che la circonda – ha spiegato Paglia – è un’occasione unica per imprimere un corso sostanzialmente diverso alla nostra storia. La cooperazione operosa e la convivenza fraterna hanno mostrato di essere desiderate e possibili”, testimoniate da equipaggi di diverse nazionalità che “hanno dato segnali emozionanti di una nuova forma di occupazione dello spazio” in modo condiviso e costruttivo. Diversamente, “la colonizzazione dello spazio terrestre ha eccitato violenza distruttiva e prodotto schiavitù inaccettabili, anche ai nostri giorni”.
“Le future generazioni – ha aggiunto il presidente Pav – vedranno la colonizzazione di altri pianeti. Vedremo nei prossimi anni la prima stazione lunare, la porta per l’esplorazione lunare. Gli studi in microgravità, iniziati sulla ISS (International Space Station) hanno già fornito elementi di maggior comprensione per la vita e il mantenimento della salute sulla Terra. Allo stesso tempo il confronto tra la vita sulla Terra e la vita nello spazio esterno alla Terra forniranno nuove indicazioni sul comportamento delle cellule umane e dei vegetali”. “Tra qualche settimana – ha concluso – celebreremo il Natale. In quei giorni che diedero inizio alla numerazione degli anni, la buona notizia venne dal cielo: per i poveri pastori furono alcuni angeli, per alcuni sapienti dell’Oriente fu una stella. Perché non augurarci – all’inizio del terzo millennio – che ancora una volta sia il cielo a inaugurare un nuovo tempo anche per la terra e l’intera umanità?”.

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